IDEA PROGETTO per didattica e servizi sociali

La città di Roma, con le sue aziende agricole, i suoi allevamenti e le sue vigne, ha le caratteristiche di un grande comune agricolo. Le attività agricole si infiltrano dentro la città stessa fino a lambire il centro storico. Anche se alcuni lati della parte più urbanizzata della città tengono lontane le attività agricole, in altri, come è il caso del quadrante compreso tra via Braccianese e via Boccea, tali attività si svolgono a qualche chilometro dalla stessa Piazza San Pietro. Sfortunatamente il legame tra la città e la campagna romana come luogo di vita e produzione specifico e particolare è ormai in crisi da molti decenni. La convivenza tra attività agricole e urbanizzazione è sempre più difficile e le zone agricole vivono sempre più gli svantaggi della marginalità. Nonostante la mancanza di una vera politica di salvaguardia di quello che resta del paesaggio dell’Agro Romano, oggi le attività agricole che vi si svolgono possono comunque fornire una incredibile occasione di conoscenza, scambio e fruizione nel tentativo di ricostruire quel legame necessario tra Roma e la sua campagna, per far uscire questa ultima dal processo di separazione e rottura con il tessuto cittadino.
Su questi temi la costituzione di un Parco Agricolo Comunale può giocare un ruolo rilevante: organizzando circuiti in cui chi vuole, a cominciare dalle scuole, può prendere contatto direttamente con l’agricoltura, le fasi della produzione, la loro stagionalità, gli allevamenti e le semine, le nascite e i metodi di coltivazione. Costruire il contatto diretto con gli agricoltori serve a ritrovare l’origine del cibo, i suoi luoghi e il suo percorso. Serve anche a riportare donne e uomini che vivono e lavorano nei campi dell’Agro Romano a contatto con una città che appartiene a pieno titolo anche a loro, attraverso il riconoscimento di un ruolo significativo nella gestione del territorio. Il successo di esperienze come la Rete delle Fattorie Educative promossa dal Comune di Roma insieme a RomaNatura, o come i Percorsi del Biologico organizzati da AIB ed ENEA dimostra il grande interesse che i cittadini hanno verso la campagna che circonda la loro città. Ė evidente che il tema del ruolo sociale dei parchi agricoli urbani non può essere affrontato a livello dello schema preliminare di assetto, se non attraverso l’individuazione delle “infrastrutture di base” necessarie per lo svolgimento di tale ruolo (possibili centri servizi, accessibilità, percorsi) che rappresenteranno il lavoro da svolgere nel prossimo futuro.
L’esempio  , anche sotto il profilo strettamente aziendale, è rappresentato dall’azienda COBRAGOR e dalle attività della cooperativa CORAGGIO, che in larga misura rappresentano la capacità di interpretare in modo positivo proprio questo ruolo sociale nel contesto della città di Roma.