Sulla base delle indagini effettuate appare importante la possibilità di prevedere, anche tramite l’accesso ai previsti finanziamenti pubblici, piani di miglioramento dei pascoli che risultano spesso degradati in quanto sottoposti ad un carico di pascolo eccessivo. I principali interventi normalmente si concretizzano nella turnazione del pascolo tramite la definizione di appezzamenti recintati, nello spietra mento e nella semina una tantum di specie polifite, nella realizzazione di punti di abbeveraggio (fontanili) o nel recupero di quelli esistenti. Sotto l’aspetto più strettamente ambientale e paesaggistico, andranno valutati, accanto ad interventi finalizzati alla valorizzazione delle attività agricole dove il miglioramento ambientale rappresenta un effetto connesso, è possibile prevedere veri e propri interventi di recupero ambientale tramite la riqualificazione di boschi degradati e la rinaturalizzazione di determinati agroecosistemi. In particolare si è ipotizzato di favorire il restauro naturalistico di una delle aree meglio conservate di tutto il sistema: la valle della Polledrara. In quest’area si propone di ricostituire un bosco umido naturale di fondovalle, sottraendo quest’area al pascolo e assecondando la successione ecologica naturale. Per alcune fasce di vegetazione arbustivo-arborea che presentano condizioni di degrado a causa del taglio e degli incendi si propongono interventi di riqualificazione vegetazionale, attraverso il controllo delle infestanti e il sostegno alla ricostituzione di formazioni costituite da specie arboree ed arbustive autoctone.
Tra le specie arboree da usare andranno valutate le seguenti specie: Quercus cerris, Quercus robur, Quercus frainetto, e Quercus suber. Tra le specie accessorie Ostrya carpinifolia,Acer campestre, Ulmus minor, Prunus avium,Sorbus domestica e Fraxinus ornus. Tra gli arbusti Euonimus europeus, Crategus monogyna, Prunus comunis, Rosa canina e Spartium iunceum.
La realizzazione di queste fasce di “ricucitura” e collegamento tra le formazioni forestali presenti sulle scarpate dei valloni sarà finalizzata a incrementare l’efficienza degli ecosistemi creando nuovi corridoi ecologici e habitat per la fauna selvatica locale. In questi interventi, una particolare attenzione dovrà essere dedicata alla difesa del patrimonio genetico locale, evitando di inserire specie che provengano da altri contesti geografici che potrebbero determinare una contaminazione genetica indesiderata.